giovedì 29 dicembre 2016

La vittoria del pensiero unificato

Dilemma marino
Mai visto tanto buon senso. Nessuno che riesca ad odiarsi nei modi e nei tempi stabiliti da una normale convivenza civile. Tutti dicono cose buone e giuste. I giovani dicono cose giovani ma anche vecchie, i vecchi tentano di dire cose giovani ma sono vecchi e non possono fingere oltre. Si sta al centro ma anche un pò a sinistra, non troppo perchè altrimenti non si riescono a chiedere consensi fuori dalla porta della sagrestia. Si sta a sinistra ma si fa l'occhiolino al centro perchè, ogni tanto, un segno della croce ed un paio di corna non guastano. Arriva il pensionato che ha tutto il tempo per governare il paese, seguito dal giovane che non ha ancora un lavoro ma riesce a dirti quale sia il tuo posto nella società con la saggezza e la spocchia di un cavaliere del lavoro. Ci sono quelli che hanno fatto i cazzi loro con l'aiuto dei Santi ed adesso bussano alle porte delle segreteria, tanto un buco vale l'altro. Ci sono i fattori X, quelli che galleggiano da oltre quarant'anni, i quali passano la loro vita ad evitare che le cose semplici abbiano un iter semplice. Ci sono gli illuminati sulla via di Damasco, tutto presenzialismo e spirito di servizio verso persone che non sanno di poter essere servite. Ci sono i realisti gaspariani, con la benevolenza di chi ti dà l'altra scarpa solo ad elezione avvenuta. Esiste il circolo di chi cerca il circolo da riempire, tanto sono tutti a vedere la Champions. Nel frattempo, passano gli anni, aspettando che Cristo, lasciata ormai Eboli, si possa fermare ad Ortona. I padri muoiono, le madri sono imbiancate da tempo, il mare odora sempre meno di mare e sempre più di merda, ci si bagna alla Ritorna, con gli scarichi aperti, si passeggia sul molo, con l'augurio che un'onda od una nave ci portino via verso una terra bellissima. Molti si affacciano all'Orientale, sperando che il buon Galileo sia ancora aperto, perchè il cono al limone è per i poveri e quello al cioccolato è per i ricchi. Guardando lo specchio, ogni mattina, impariamo a memoria le rughe nuove, l'odore del mosto ad ottobre, le noccioline calde al Perdono, il sugo di pesce a bollire dalle finestre aperte e la barchetta che a forza di andare avanti e dietro ha consumato le nostre scuse per non far nulla. Tanto, anche questo, sarà un anno di merda.

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