martedì 29 dicembre 2009

Scendere dall'Orientale o scendere con l'Orientale

Alcuni segni.
Potremmo scendere,
un giorno,
dopo abbondanti piogge,
da questi piloni antichi
all'area di Cilenti a mezza costa.

Mi smotta sotto i piedi vetusta argilla,
scivolo dalla rupe come anguilla.
I vecchi si tengono alla ringhiera
ci rimangono appesi
fino all'arrivo dei vigili verso sera

gradirei andare al mare non per via diretta
al massimo a pescare
con la mia vespetta.

martedì 15 dicembre 2009

La memoria corta

Parlano i nuovi, parlano i vecchi.
La memoria è corta.
Si passa per i vicoli, distratti,
gente che si muove, recita, suona, dipinge.
Nulla importa.
Nulla la retina, il timpano, impressiona.
Così come l'acqua dello scarico, tutto scompare nella tazza dell'oblìo.
Rimangono scolpite negli animi solo le scoregge dei mediocri.
Nello scherno, si osannano i cretini, si glorificano gli stupidi.
Ogni volta, in eterno ciclo, come un Sisifo di riviera, si torna a pensare, a fare,
cancellando storie, demolendo labili costruzioni del genio,
spazzando i magazzini degli sforzi giovanili.
Il paese è la tela di Penelope, è la scusa per mai finire quel che si è iniziato.
Ma Ulisse non approderà su queste rive.
Inutile guardare il mare per avvistarlo,
meglio guardare il mare e basta.
Queste acque hanno memoria.
Almeno loro.