domenica 10 febbraio 2013

Arriverà l'estate

Arriverà di nuovo. In questo freddo tagliente, senza compromessi, chiuso nella mia giacca, mi ostino a cercare lungo la spuma lasciata dai flutti, sulla spiaggia, il segno. Si ripete il sole di taglio tra le creste del mare. Un branco di piccoli pesci, in controcorrente, sul torrente gelido dai fossi. Tuttavia il cane sembra infischiarsene. Corre tra le dune, le immondizie lasciate dal vento. Le settimane veloci, un dolore aggiunto a vecchi dolori sul corpo, un brivido di brezza più caldo e la voglia di levarsi la sciarpa. Ma gli odori no, non li sento più. Come un animale, da ragazzo, riuscivo a scorgere negli ampi respiri, gli odori delle stagioni. Dalle sterpaglie in mucchi lungo i campi, ai ceppi delle potature, alle prime fioriture lungo le strade d'aprile, conoscevo i volti delle stagioni. Il naso tra gli scogli ad aspirare il salmastro ristagnare, le tane dei granchi. L'odore di vecchio pescato tra i legni delle barche, il lezzo del bitume e della miscela tra le banchine. Ora no. Come un sipario lento, le stagioni, si chiudono al mio olfatto. Inverno, estate, primavera...forse mi è rimasto l'autunno, dove credo ogni cosa abbia inizio. Altro si chiude, mi accorgo ora, che tutto ciò mi indignava qualche anno fa e mi faceva fremere di sdegno, mi interessa in modo assai relativo. Mi arrabbiavo con chiunque avesse, a quei tempi, l'atteggiamento che ora io stesso mantengo, verso fatti e opinioni diverse. Comprendo solo adesso la vanità delle questioni, gravi per me anni or sono. Cinismo? Non credo. Rassegnazione? Forse. Ritengo più opportuno parlare di corazza, crosta, guscio. Sopravvivere è l'imperativo. Inizio a contare le stagioni dalle semine, le colture, le potature. Penso che natura non si dia pensiero per gli inutili bisticci dell'essere umano.  Inizio ad avere la stessa linearità di pensiero del mio cane: mangiare, dormire, bere, fare all'amore. Così aspetto l'estate per tornare a vedere le lucciole la notte, nell'oliveto dove porto Peppe a fare i bisogni, per veder crescere i miei pomodori e le mie zucchine nell'orto e contare il tempo in mezzo alle piante dei peperoni in fila ordinata. Arriverà l'estate, sì.