giovedì 21 maggio 2009

Il Tempo dei Favolli


Esco la sera ben attrezzato. Nello zaino le torce , la martafella , i guanti, i ganci, una bottiglia di acqua. Tra gli scogli, un leggero sciacquare di onde, mentre lenti escono i pescherecci per la battuta notturna. I rumori dei capannoni e dei generatori sulla banchina rompono l'acuqa silente. Torcia nella bocca, mi chino vicino gli anfratti noti, dove il favollo, di lato, si apposta, tra il pelo dell'acqua e lo scogli. Una zampa più chiara, ma il granchio mi ha visto. Lo accerchio nella microbattaglia, ma il decapode indietreggia. Allungo il gancio, lo stuzzico dietro il carapace. Il favollo si gira verso il nuovo nemico, mi offre le terga, esce allo scoperto. La mia mano guantata lo copre, gli stringe le chele. Lo alzo, lo giro sul ventre, è una femmina. Porta le uova. La ributto. Aspetto che passi l'amore tra gli scogli di questa primavera bollente. Forse alla prossima luna calante...

domenica 3 maggio 2009

La Costituzione Ortonese

(Ripari di Giobbe - Spiaggia Privata)


Articolo 1 - "Ortona è una cittadina fondata sul tufo e come tale deve essere governata da individui dal cervello della stessa materia".

Articolo 2 - "E' un dovere dei cittadini ortonesi appoggiare e sostenere il successo e l'arricchimento personale degli amministratori"

Articolo 3 - "E' un dovere degli ortonesi essere arroganti con i deboli e servili con i prepotenti"

Articolo 4 - "La facciata è imperativo, la sostanza ostativo"

Articolo 5 - " Il tempo cancella la memoria, lava i curriculum delle famiglie"

Articolo 6 - "Ad Ortona è lecito fare sesso con chiunque, è illecito sposarsi tra individui che non siano dello stesso rango sociale".

Articolo 7 - "Ad Ortona è vietata la libera impresa, è lecito e lodevole il conflitto di interessi".

Articolo 8 - "Ad Ortona è degno di ostracismo chiunque la pensi diversamente dagli altri".

Articolo 9 -" Ad Ortona il sonno della ragione...fa comodo ai mostri".


Tratto da " Il codice dei ortonesi prescelti da Dio"

per approfondimenti
http://maurovanni.blogspot.com/2009/05/corriamo-ai-ripari.html

venerdì 1 maggio 2009

Perdono 2009


Spett.le San Tommaso,
quest'anno ti è andata di merda.
Non ti aspettare grandi cose.
Lo so, eri abituato bene,
d'altra parte molto
avevi fatto per questo paese.
Ti ricordi le palle di cannone trasformate in arance, oppure tutti quei zijani
che venivano
alla tua festa e spendevano
molti soldi in città?
Stavolta i cittadini tuoi protetti
hanno fatto quello che molte persone
a L'Aquila hanno tentato di fare: gli sciacalli.
Con la scusa del terremoto, hanno passato per sobrietà
e parsimonia il fatto che nelle casse comunali non ci fossero soldi.
Così hanno usato gli altri concittadini per riempire i cartelloni.
Quei concittadini che suonano, cantano, recitano e che di solito,
quando ci sono i denari, non vengono mai chiamati a partecipare.
San Tommaso utilizzano il tuo nome per coprire le mancanze nei confronti degli Ortonesi. Hanno governato la città come governerebbero la manovella del videopoker, hanno mandato all'acqua delle kozze lavoro, commercio, urbanistica, cultura e forse anche la figa. Li hai visti arrivare trafelati in Chiesa da te, il Sabato sera o la domenica mattina, a sciacquarsi le mani nell'acquasantiera. Si sono riempiti la bocca con il tuo nome e con la tua faccia hanno confezionato simpatici manifesti. Ti hanno fatto a pezzi e utilizzato a tranci come un pesce, buono per ogni cottura ed ogni occasione. Detto questo, quando ti esporranno per l'Orientale, a preveder la buona o cattiva annata, dal colore del busto, ti prego manda un'onda anomala gigantesca e trascinali in alto mare, affinchè possano levarsi dalle palle.
Solo così potrai salvare Ortona dal disastro.
Ti ringrazio San Tommaso