giovedì 21 maggio 2009

Il Tempo dei Favolli


Esco la sera ben attrezzato. Nello zaino le torce , la martafella , i guanti, i ganci, una bottiglia di acqua. Tra gli scogli, un leggero sciacquare di onde, mentre lenti escono i pescherecci per la battuta notturna. I rumori dei capannoni e dei generatori sulla banchina rompono l'acuqa silente. Torcia nella bocca, mi chino vicino gli anfratti noti, dove il favollo, di lato, si apposta, tra il pelo dell'acqua e lo scogli. Una zampa più chiara, ma il granchio mi ha visto. Lo accerchio nella microbattaglia, ma il decapode indietreggia. Allungo il gancio, lo stuzzico dietro il carapace. Il favollo si gira verso il nuovo nemico, mi offre le terga, esce allo scoperto. La mia mano guantata lo copre, gli stringe le chele. Lo alzo, lo giro sul ventre, è una femmina. Porta le uova. La ributto. Aspetto che passi l'amore tra gli scogli di questa primavera bollente. Forse alla prossima luna calante...

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