giovedì 2 aprile 2009

Quello che non è


Non è.
Non è mai stato nulla di quello che è successo. Sotto i colpi dell'indifferenza cittadina, si muovono i nostri amministratori, nel turbinio dei kazzi loro. E' un intrallazzare di affari, affarucci, accomodamenti, volemose bene, poi vediamo e tutta l'enciclopedia da "Le mani sulla città". I primi cittadini di solito, cercano di separare gli affari di casa propria con quelli della case altrui. Ad Ortona, il motto imperante è " E' un dovere degli Ortonesi appoggiare e sostenere il nostro successo". Questa marmaglia di mediocri, si vende come salvifica stirpe, sui banchi del pesce al mercato. Si negano evidenze, si deride sull'ufficialità di documenti pubblici, si rimandano decisioni vitali per il popolo. La cosa più grave è che il popolo è intossicato dal nostro nuovo duce morbido e dalle sue labbra aspetta parole d'amore e di pecunia per tutti. Le nuove mode sono queste: dagli al comunista, dagli al pessimista, dagli a chi ha una opinione deviante dalla massa ovina. Nella miseria di cellulari che squillano, simonaventurizzati da vacanze altrui ed amorazzi con veline che giammai avremo, per istinto di conservazione, non distinguiamo più la realtà e pensiamo che tutto sommato, la crisi della città, morale, economica, politica, si possa accomunare, come si fa con l'indifferenziato, alla crisi mondiale. Non è così. Ortona ha anticipato i tempi, Ortona rimarrà fuori dai tempi. Correte a guardare il mare. Ne avrete ancora per poco.

Nessun commento:

Posta un commento